Archivio per Musica Italiana

Scritti per la Fine del Mondo | ebook | Simone Molinaroli

Posted in Ebooks, Libri, Razioni K with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on luglio 23, 2013 by Ass Cult Press
Scritti per la Fine del Mondo - Simone Molinaroli (2013, Ass Cult Press)

Scritti per la Fine del Mondo – Simone Molinaroli (2013, Ass Cult Press)

L’ultima raccolta di Simone Molinaroli “Scritti per la Fine del Mondo” è disponibile anche in versione ebook/pdf. Si può scaricare un’anteprima dal sito www.simonemolinaroli.org. Sono 230 kb in formato pdf.

Questo il link diretto per scaricare il file:

http://www.simonemolinaroli.org/ebooks/molinaroli-scritti-estratto.pdf

La versione integrale si può richiedere all’indirizzo: info@asscultpress.com

Anche a questo indirizzo insieme ad altri libri in formato digitale:
http://www.asscultpress.com/ebooks_asscultpress.html

Costa 1 euro.

___

FISSAMMO L’ORIZZONTE


Fissammo l’orizzonte
fingendo una sorpresa adolescente.
Mano nella mano ci parlammo
lingue complesse e un canto siderale.
Per sempre lontani dal timore
di una vita irrealizzata,
le fatiche, le vanità, la presunzione,
tutta la materia del mondano,
risultarono evidenza innocua
per chi,
senza sbagliare la bellezza
con la promessa di una vita migliore,
risoluto aspettava l’estinzione.

da “Scritti per la Fine del Mondo” di Simone Molinaroli (Ass Cult Press, 2013)

Simone Molinaroli
Tutti i diritti riservati © 2013

Scritti per la Fine del Mondo - Simone Molinaroli (2013, Ass Cult Press)

Scritti per la Fine del Mondo – Simone Molinaroli (2013, Ass Cult Press)

Scritti per la Fine del Mondo – di Simone Molinaroli (razioni K #2)

Posted in Libri, Razioni K, Uscite with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , on luglio 4, 2013 by Ass Cult Press

Ass Cult Press raddoppia.

Dopo l’uscita della tanto attesa ristampa de “La Felicità Terribile” di Andrea Betti esce una nuova raccolta di Simone Molinaroli (www.simonemolinaroli.org). Raccoglie testi in parte già editi (in precedenti raccolte o inclusi in antologie) e in parte inediti. Ciò che li tiene insieme,  a parte i punti metallici e l’autore, è l’essere stati usati per il progetto musicale  “La Fine del Mondo” (www.lfdm.org).

È una plaquette di 24 pagine. Il progetto grafico è di Margherita Perugi.

Lo potete osservere in foto insieme all’insalata e al radicchio.

Chi gradisse riceverne una copia può scrivere a: info[at]asscultpress.com

Segue un estratto.

___

BREVE RESOCONTO D’INIZIO MILLENNIO
Gli Orsi Polari morivano di noia
ancorati all’idea di una banchisa perduta.
La bianca distesa svanita
in un disgelo anch’esso
composto con la sostanza del ricordo.
Innamorati felici
si scambiavano revolverate
correndosi incontro, moribondi,
col kit di primo soccorso
per curare interminabili ferite
di armi sconosciute.
Uomini confusi
lanciavano granate nella foschia,
il breve ridere loro furbesco
partoriva lo sgomento
che paralizza il disegno animato
nel vedere l’ordigno beffardo
rilanciato dal nemico inaspettato.
C’erano questi ed altri
ed altri ancora
che non sembravano importanti.
Addetti ai lavori in maggioranza,
funzionari e giovani di mestiere
che abusavano dell’invidia e del rancore
e non sembrarono mai capire
la loro ridicola sventura.

da “Scritti per la Fine del Mondo” di Simone Molinaroli (Ass Cult Press, 2013)

Simone Molinaroli
Tutti i diritti riservati © 2013

Scritti per la Fine del Mondo - Simone Molinaroli (2013, Ass Cult Press)

Scritti per la Fine del Mondo – Simone Molinaroli (2013, Ass Cult Press)

I Culo Negro suonano 1969 (The Stooges) – anno 2002

Posted in Musica with tags , , , , , , , , , , , , , on gennaio 23, 2013 by Ass Cult Press

Fu una stagione intensissima, ma breve. Anzi brevissima, quella dei Culo Negro. Il tempo di un quattro concerti, una registrazione dal vivo, un ep registrato nel sotterraneo di un asilo, qualche centinaio di bottiglie di vino, la certezza di essere fragranti e vivissimi e un pezzo su una compilation della Snowdonia.
Che è proprio quello che potete ascoltare qui.

Alla voce era Gianluca Gori. Al sax Jacopo Andreini. Alle chitarre Cristian Credi e alla batteria Simone Molinaroli.

La Fine del Mondo | Recensione #8 | benoise.com

Posted in La Fine del Mondo, Musica, Recensioni with tags , , , , , , , , , , , , , , on ottobre 3, 2012 by Ass Cult Press

Cari amici di Ass Cult Press

vi volevo informare che Alice Santaniello su benoise.com dice delle belle cose su La Fine del Mondo.

quì c’è l’originale

Ma se siete stanchi di pigiare sulla tastiera, come al solito potete leggere quì l’articolo.

“Passeggeri  aspri e irrequieti, poetici e teatrali di un viaggio fatto di micro racconti dolceamari di vita e paralisi esistenziali, che scorrono su un tappeto sonoro in bilico tra cantautorato, letteratura e (post)rock.

Dal sapore “Massimo VolumeOfflaga Disco Pax”, La Fine Del Mondo ha pubblicato per la Salmone Records l’Ep “Siamo Nati Lontano“, acquistabile qui e ascoltabile, in streaming, qui o qua sotto nel lettorino.
Quattro tracce “grattugiate” da ascoltare con mente libera e le difese abbassate.”

Questo scrive Alice Santaniello.

La Fine del Mondo | Recensione #7 | headcleaner.eu

Posted in La Fine del Mondo, Musica, Recensioni with tags , , , , , , , , , , , on settembre 7, 2012 by Ass Cult Press

Arriva la 7a recensione per “Siamo Nati Lontano” de La Fine del Mondo

Viene da headcleaner.eu – qui l’originale.

Segue copia della recensione.

 
LA FINE DEL MONDO - Siamo nati lontano EP

Atmosfera plumbea da fumoso pub newyorkese, tipica di certi film noir anni ’60, fatta di whisky e sigarette. Uomini in nero seduti ai tavoli e altri al bancone, piegati sui loro bicchieri ed intenti ad affogare i propri pensieri.
Sul palco un quintetto: tre musicisti, un cantante ed una danzatrice a rappresentarci le loro storie. Storie di persone; passato, presente, futuro. Considerazioni che ci appartengono in quanto esseri umani.

Ma non siamo in pub americano, non siamo negli anni ’60 e non siamo in un film. Siamo a Pistoia e siamo nel 2012. Il quintetto in questione è quello dei La fine del mondo.
Alessio, Matteo e Simone suonano i loro strumenti mentre un altro Simone ci racconta le sue storie e Valentina ce le rappresenta con le movenze del proprio corpo.

Durante tutto questo lavoro di esordio della band, il pensiero non può non andare ai Massimo Volume, un po’ per l’atmosfera creata, un po’ perché non ci troviamo di fronte a brani cantati ma recitati.
Questo paragone non deve però essere inteso come un handicap: non siamo in presenza di una copia della grande band bolognese, ma di una band originale con un occhio alla sperimentazione e con una sua personalità che si sta delineando.
A chitarre, basso e batteria si aggiungono altri strumenti, quali pianoforte, synth, tromba, vibrafono. Il tutto finemente orchestrato per fare da contorno alla voce che recita poeticamente i testi ricchi di significato e non senza una certa inquietudine di fondo, su atmosfere che virano anche verso il Jazz.
Ci troviamo di fronte ad un lavoro intenso e intimista volto a farci riflettere.

Spero esca presto il full-lenght… e vedremo se è vero che il buongiorno si vede dal mattino! ;-)

La Fine del Mondo | Recensione #6 | Rockshock

Posted in La Fine del Mondo, Recensioni with tags , , , , , , , , , , , , , on luglio 28, 2012 by Ass Cult Press

Sesta recensione per l’ep d’esordio de La Fine del Mondo.

qui l’originale.

Sonia Mengoni su http://www.rockshock.it così scrive:

Siamo nati lontano è il primo lavoro de La Fine Del Mondo, un Ep d’esordio arricchito di musica rock, d’autore, pop e tonalità avant-garde.

Le 4 tracce che compongono Siamo nati lontano sono: 1.Forse un giorno; 2.Illuminazione n°1; 3.Siamo nati lontano; 4.Tutti siamo morti. Sembra quasi impossibile capire l’impostazione musicale in sole 4 tracce e la band non inventa nulla di nuovo, ma sembra possedere una certa abilità nel mescolare temi e suggestioni allacciando dark wave allo slow al post rock al light noise, legando insieme atmosfere interessanti e per raccontare l’inquietudine dell’esistenza umana.

Ciò che colpisce della musica de La Fine Del Mondo non è solo il sound, ma l’aspetto poetico delle parole. È come se la poesia stessa sia stata trasformata in ritmo musicale che cattura e trascina. Una musica/poesia enigmatica che ha bisogno di essere ascoltata e riascoltata, letta e riletta per riuscire a cogliere le più piccole sfumature e nuances, andando in profondità e scoprendo piccole verità associate alla nostra esistenza. Una musica che rivela una piccola parte di sé ad ogni nuovo ascolto.

La Fine del Mondo | Recensione #5 | Impatto Sonoro

Posted in La Fine del Mondo, Musica, Recensioni with tags , , , , , , , , , , , , on giugno 29, 2012 by Ass Cult Press

finedelondoLA FINE DEL MONDO – Siamo nati lontano Ep (2012, Salmone Records/Ass Cult Press)
spoken rock

EP di esordio per questo progetto musicale sicuramente interessante che mischia atmosfere rock\jazz\pop ad un spoken word recitativo e poetico. Siamo Nati Lontani è un concept fatto di constatazioni, viaggi deliranti in un mondo moderno e sguardi timidi verso il futuro…

qui la pagina originale.

La Fine del Mondo | Recensione #4

Posted in La Fine del Mondo, Recensioni with tags , , , , , , , , , , , , on giugno 26, 2012 by Ass Cult Press

Su Rockit.it si parla de La Fine del Mondo.

qui l’originale

 

sennò ecco la recensione:

Tutto, oggi, ha il sapore della velocità. Consumare in fretta la propria giornata è un imperativo che nel 2012 ha assunto connotati da messa al bando dei tempi morti. Imploriamo di essere intrattenuti oltre ogni logica, forse per paura di rimanerci secchi davvero senza avere tra le mani uno schermo da tormentare. Così andiamo in giro ingobbiti sul nostro show privato, limitandoci a regalare sguardi incarogniti per un tram che ritarda o per un auto che rallenta. C’è tutta l’aggressività, insomma, tipica di una nazione che deve fronteggiare un default generazionale prima ancora che di bilancio.

In uno scenario del genere, da fine del mondo in stato avanzato, i membri de La Fine Del Mondo si mettono in gioco sulla breve distanza, perché oggi la gente ti dedica mezzo ascolto di mezzo brano e poi si dimentica di te. Con le quattro tracce di “Siamo Nati Lontano”, il gruppo se la cava piuttosto bene: le atmosfere sanno di blues sporcato da sigarette e introversione, con qualche variazione noise addomesticata nelle intemperanze ma non nello spirito. C’è qualcosa dei Morphine in questa band, specie in “Illuminazione Nr. 1”, che rimbalza su bassi rotondi e sulla tromba drammatica suonata da Herself, che ha co-prodotto l’ep.

Poi, certo, non si può tacere l’impatto che Emidio Clementi e i Massimo Volume esercitano su La Fine Del Mondo. In questo, il complesso deve lavorare per scrollarsi di dosso un confronto dal quale può uscirne sconfitto. I testi sono intriganti e senza dubbio scritti con stile, ma spesso girano intorno a immagini che danno l’impressione di non lasciare appigli empatici a chi ascolta. Come se si limitassero a descrivere un malessere ben confezionato ma, forse, mal comunicato all’esterno.

 

 

La Fine del Mondo | Recensione #3

Posted in La Fine del Mondo, Musica, Recensioni with tags , , , , , , , , , , on giugno 11, 2012 by Ass Cult Press

finedelondoLA FINE DEL MONDO – Siamo nati lontano Ep (2012, Salmone Records/Ass Cult Press)
spoken rock

Simone Molinaroli è un poeta, Alessio Chiappelli un chitarrista/compositore, Matteo Parlanti è un batterista, Simone Naviragni un bassista e Valentina Innocenti una danzatrice. Tutti insieme si fanno chiamare La Fine del Mondo ed hanno deciso di collaborare per contribuire all’incremento di percentuale di poesia nel mondo, raccontando la vertigine dell’esistenza degli ultimi uomini. “Siamo nati lontano” è il loro Ep d’esordio, uno spoken, un reading, un concerto rock, con tanto di chitarre fiammeggianti. Non c’è rimpianto in questi testi, solo constatazione, nessun chiostro di pietà, semmai un nuovo inizio all’alba della disfatta. Come giocolieri in equilibrio sull’abisso ci propongono una vertigine di rock, musica d’autore, pop umbratile ed avanguardie assortite. Quattro tracce con un’impostazione prossima al piglio degli Offlaga Disco Pax, ma con gli accenti spostati dall’elettronica al rock, roba che va di moda di questi tempi. Dal punto di vista musicale di carne al fuoco ce ne è in abbondanza: “Forse un giorno fissammo l’orizzonte” è dark wave, “Illuminazione Nr. 1” ha le chitarre dei pezzi slow dei Marlene Kuntz con inserti di fiato dal sapore ispanico, la title track ha languori post rock, con tanto di crescendo elettrico finale, “Tutti siamo morti” ha mostruosi spiragli light noise. Ogni volta che ascolto qualcosa del genere ripenso alla meravigliosa parabola degli inavvicinabili Massimo Volume, pertanto non vedo l’ora di avere fra le mani il primo album de La Fine del Mondo per vedere come andrà a finire questa storia. (Claudio Lancia 7/10)

Due Recensioni su La Fine del Mondo

Posted in La Fine del Mondo, Recensioni with tags , , , , , , , , , on giugno 7, 2012 by Ass Cult Press

Su www.sound36.com e Stordisco si parla di La Fine del Mondo.

Così scrive Claudio Donatelli

Da Pistoia e dintorni arriva la band La Fine del Mondo, una sorta di collettivo molto creativo che veicola il loro grande desiderio di poesia attraverso le casse degli ampli. Gli elementi che compongono le canzoni sono il poeta e narratore Simone Molinaroli e il chitarrista Alessio Chiappelli (già nei SUS).
La band registra circa un anno fa del materiale musicale che lo scorso mese di marzo è stato pubblicato per la Salmone Records in formato Ep. Siamo Nati Lontano è il suo nome e contiene 4 tracce, poche per soddisfare l’appetito dei tanti ascoltatori in cerca di nuovo, ma sufficienti per capire la stoffa di questi 4 musicisti.
Ballate rock di forte potere comunicativo, dolci note alternate ad impennate soniche sempre magistralmente governate. Chitarre liquide, calme, sulle quali navigano le parole narrate, sanno anche essere violente come una tempesta. I testi giocato con l’ironia per rivelare una forte critica sociale, per spazzare le bruttezze, per dare fiato ad una nuova civiltà. Dopo La Fine Del Mondo si può rinascere coltivando pensieri poetici.
Per arricchire il linguaggio artistico nella band troviamo anche Valentina Innocenti nei panni di danzatrice.
La Fine Del Mondo sono una nuova ed eccitante band che ha molto da dire e sicuramente lo farà a partire da questa prima piccola pubblicazione.

Così invece scrive Massimo Sannella

Più che un disco una performance, una scienza trasparente ed evolutiva di come dire certe cose in un mare di suoni e atmosfere questo “Siamo nati lontano” del combo dei La Fine Del Mondo, quattro tracce che fanno yo-yo  tra il metafisico e la provocazione scongelata di lontanissimi CCCP, una sorta di improbabile probabilità per raccontare – con grafiche sonore moderne – messaggistiche, approcci misterici, dei “porgersi” sperimentali che vanno subito ad agire in un ascolto sfizioso e intrigante.
Sguardi, visioni, fumisterie e deliri sulle invariazioni dell’esistenza, parole e poetiche sghimbesce di serietà che inanellano genetiche post-esistenziali ed inquietanti dintorni, quasi un voyager rock attraverso lo spirito oscuro di chitarre elettriche e tutta l’armeria di una rock band che s’imbeve – anche magari bevendoci su – di implacabile e materico, che non vuole reggere chissà che confronto e con chi, solamente vibra la sua dimensione lenta e lavica nella continua accensione di un pathos per tutti.
La poetica di Simone Molinaroli, la chitarra di Alessio Chiappelli, il basso di Simone Naviragni, la batteria di Matteo Parlanti e le sinuosità danzanti (nelle dimensioni live) di Valentina Innocenti, sono il contenuto autentico di tale musica, del romanticismo trasversale che riga “Forse un giorno/Fissammo l’orizzonte”, del flusso mariachi “contro” il disturbo vanesio ed inconcludente delle menti e dei corpi “Illuminazione Nr.1”, autore dello slow atmosferico che ri-disegna l’origine della specie non speciale per antonomasia “Siamo nati lontani” e dello scatto rock psichedelico, con veli sci-fi che “Tutti siamo morti” diffonde come un proclama Dada che ingloba bellezza remota; basta poco per dire no alle scemenze underground, basta passare attraverso il risveglio delle qualità migliori, e piccoli gioiellini come questo Ep bastano e avanzano per rimettere in azione l’anima al posto di un cervello vuoto.
Della serie, le piccole eccellenze strampalate che potrebbero riaddrizzare grammature di mondo.